TOSCANO
2 Luglio 2017SMOKE AND DRINK 2017
1 Luglio 2017WHISKY
Il whisky è un’acquavite che nasce dalla distillazione di mosto di malto, orzo, segale o frumento, in pratica tramite la distillazione si estrae alcol etilico da una birra a bassa gradazione e poi si lavora questo distillato con una seconda distillazione,
si fa affinare in botte e poi viene imbottigliato.
I principali paesi che distillano whisky sono Scozia, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Giappone e anche Australia e Nuova Zelanda.
Che differenza c’è tra whisky e whiskey?
Il whisky è scozzese e basta, il resto del mondo produce whiskey.
Anche i giapponesi usano la parola whisky, non sempre, ma la loro produzione è nata come emulazione di quella scozzese, visto che iniziarono a produrre a fine 1800 dopo che alcuni pionieri tornarono in Giappone e notarono che il Giappone assomiglia molto per conformazione e presenza di fonti alla Scozia. Quindi possiamo dire che il legame tra le due produzioni è molto forte, avendo sia metodo di produzione che ingredienti molto simili.
Chi vuole associare sigari a questo distillato si espone a vere e proprie sorprese, i temperamenti degli uni e degli altri possono a volte sembrare incompatibili.
Rimane sempre una questione di gusto. Si eviteranno tuttavia gli whisky troppo giovani il cui attaco brusco neutralizza il palato.
Le miscele sopratutto a base di mais se sono scozzesi oppure di orzo in Irlanda o di segale da altri paesi potranno accompagnare sigari leggeri come Cuaba o El Rey del Mundo.
I single malt scozzesi a seconda che siano più o meno affumicati, si sposeranno molto bene con Puros piccanti.
Un Macallan di 18 anni leggermente torbato rialzerà i progumi di sottobosco dell’Inmensas di Bolivar.
Mentre un Montecristo N2 farò eco alla forza e all’aspetto di un Lagavullin 16 anni.
Ci vorrà un Cazadores di Romeo y Julieta per tener testa a un Talisker fortemente iodato.