San Cristóbal de La Habana – El Príncipe

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San Cristóbal de La Habana – El Príncipe

IL PICCOLO PRINCIPE

Il generoso lettore vorrà perdonarci, ma navigare nel mainstream delle vitolas più alla moda ci è poco congeniale. Se l’habano è cultura (e lo è indubbiamente, al di là di ogni ragionevole dubbio) riteniamo infatti che la ricerca costituisca il leit motiv che dovrebbe animare ogni autentico appassionato. E per quanto ognuno possa avere i propri gusti personali, l’instancabile esplorazione di tutti i marchi e delle loro realizzazioni crediamo costituisca percorso di crescita irrinunciabile. Qualcuno si chiederà se abbiamo dedicato questo scritto a un sigaro oppure al capolavoro letterario di Antoine de Saint-Exupéry. In realtà, crediamo che la semplice e spontanea generosità del Piccolo Principe rappresenti metafora giocosa di questo nostro mondo pervaso di volute azzurrine; in questa forse irriverente liaison ci è parso dunque che l’El Príncipe di San Cristóbal de La Habana, nella sua minuta ma nobile natura, sappia esprimere al meglio il significato di un libro in cui curiosità, genuinità e amicizia rappresentano valori essenziali. Partiamo dunque alla scoperta di questo principe, cadetto per antonomasia alla luce di un destino che oggi appare quantomeno iniquo. La marca San Cristóbal de La Habana porta l’antico nome della città de L’Avana e, in ordine temporale, è la penultima ad essere stata lanciata da Habanos, nel 1999. Quattro le referenze originarie: El Morro (Paco, RG49x180, ormai discontinuato), La Punta (Campana, RG52x140), La Fuerza (Gordito, RG50x141) e El Príncipe (Minuto, RG42x110), tutte dedicate alle fortificazioni realizzate a l’Avana nel corso del XVIII secolo dopo la conquista della città da parte inglese. L’El Príncipe, in particolare, prende il nome dal Castillo del Príncipe dedicato a Carlo di Borbone, nato a Napoli nel 1748. Agli esordi il brand sembrò riscuotere un certo interesse presso molti appassionati ma oggi, a più di venti anni dal suo lancio, il gradimento nei suoi confronti sembra soffrire di un sostanziale appannamento. Per i fumatori più accorti ciò ha, ovviamente, un’importanza davvero relativa; come abbiamo già avuto modo di sostenere, è infatti proprio nelle produzioni poco frequentate che l’appassionato esperto saprà trovare perle di rara finezza. A puntuale conferma, il nostro piccolo El Príncipe sa stupire con tutta la grazia e la misura dei sigari eleganti, che non hanno bisogno di ostentare misure sontuose per farsi amare. Come il ragazzo del romanzo, questo Minuto pare guadarsi intorno e stupirsi di un mondo di cui è parte, ma che in venti anni è molto cambiato e che ormai lo vede relegato tra le seconde linee. Ma che importa? Proviamo a guardare il mondo con occhi diversi, quelli che ci offrono un sigaro piccino, eppure grande. Abitualmente è vestito di una fascia colorado tendente al claro, dai riflessi dorati, ben tesa, che culmina in una perilla particolarmente curata nella chiusura. Per inciso notiamo come per questo brand, dall’epoca del lancio ad oggi, nulla sia cambiato a livello qualitativo: sia la cura nella scelta delle capas, sempre di singolare bellezza, che la costruzione nel complesso testimoniano di una cura realizzativa certosina, appannaggio delle migliori produzioni. Appena intestato, il nostro principe mostra la sua natura di ragazzino impertinente ma vezzoso e gentile: sulle labbra regala una nitida, singolare sapidità che incuriosisce e che amplifica la voglia di accendere, per capire dove ci vorrà condurre. In apertura è morbido, senza impuntature; si lascia fruire amabilmente grazie anche al tiraggio e alla combustione esemplari, in una partitura imperniata su note di spezie dolci e legni nobili di grande finezza; il corpo centrale da un lato conferma le impressioni iniziali e le corrobora con l’intensificarsi delle note legnose e dolci, in armonioso bilanciamento con la forza, che si attesta su livelli di media intensità. Il finale è garbato, senza sussulti ma corposo nell’espressione di eleganti note tostate, senza che vi siano sfilacciature di alcun genere: anche nell’ultimo terzo, autentica cartina di tornasole della qualità di ogni manufatto, il nostro piccolo principe esce a testa alta, con aria di sfida, quasi a voler dire: Non te lo aspettavi, vero? Desideriamo concludere questa nostra promenade fumosa rinnovando l’invito a incontrare e scoprire non solo l’El Príncipe e la produzione di questo brand ingiustamente sottovalutato, ma tutto il panorama dei piccoli moduli spesso forieri di autentiche sorprese, come quelle che ricordano la meraviglia e la gioia dei bambini quando rimangono “con il naso appiccicato ai vetri.” Buon fumo!

by Giuseppe Elefante

 

Uno Speciale ringranziamento a Giuseppe Elefante

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