NON SI BUTTA NIENTE

SIGARI ARGOMENTI ED ESPERIENZA…
26 Ottobre 2021
I MIEI PAIRING by TERRY NESTI
5 Luglio 2021
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 NON SI BUTTA NIENTE

Nella generazione precedente alla mia il concetto di non si butta niente era ben presente, poi sono arrivati gli anni 80, il consumismo sfrenato, la Milano da bere, eccetera eccetera. Ma con gli ultimi anni, la crisi il non si butta niente è tornato, naturalmente in forma inglesizzata “No waste” ma è tornato. Oggi vi parlerò di questo partendo molto laterale. “No waste” funziona nella manifattura di Lucca da sempre (“Il tabacco è come il maiale, non si butta niente” mi disse una volta il dottor Milano, allora direttore di Lucca), infatti nel processo della produzione del sigaro siamo quasi a scarto zero, una volta era più vero, si vendeva come insetticida anche l’acqua della fermentazione del tabacco (ora non più), ma nelle nostre ricette è presente, nel ripieno, l’utilizzo di una parte dei sigari scartati; mentre le costole e le polveri di lavorazione del Kentucky vengono venduti ad altre aziende. Il sigaro che mi fumerò assieme a voi, Toscanello XXL blend 1 lo accompagnerò ad un cocktail facilmente ripetibile: Il Moscow Mule. Inventato nel 1941, da John G. Martin, uomo di Marketing della Heublein Drinks Company (che distribuiva per l’America Smirnoff), assieme a Jack Morgan, proprietario di un pub britannico a Los Angeles chiamato Cock ‘n’ Bull. Martin stava incontrando non ben poche difficoltà nel convincere gli Americani a bere una Vodka con un nome russo, ed oltretutto la vodka, non era il distillato più popolare negli Stati Uniti di quell’epoca. Jack Morgan invece aveva ordinato veramente una quantità enorme di Ginger Beer per il suo locale, bibita molto popolare tra le star dell’epoca, ma non molto tra i consumatori classici, ed questo portò ad avere un consumo ridotto della bibita, avendo così molta difficoltà nel venderla. Ma c’è un terzo attore in campo, anzi attrice: Sophie Berezinski. Il padre di lei produceva in Russia delle tazze di rame e lei cercava fortuna in California, passando di bar in ristorante a venderle. Era partita dalla Russia con circa 2000 tazze. La sua fortuna si realizza quando entra nel pub di Jack Morgan, e lo affascina con la qualità delle sue Mug, da quel momento per Jack Morgan e John G. Martin la reperibilità delle tazze in rame diventa facile ed economica. La storia dice anche che, la tazza di rame aiuterebbe a mantenere la frizzantezza della ginger beer e la temperatura molto fredda. Il drink è molto piacevole ma ciò che fa sorridere è che, alla resa dei conti, era stato creato solo per svuotare i magazzini. Ramsbury, la distilleria della wodka che utilizzeremo per creare il nostro Mulo Moscovita dichiara di usare tutto ciò che viene prodotto nella Farm poiché tutto fa parte di un ciclo naturale: il legno della foresta scalda gli alambicchi, il grano esaurito nutre gli animali, gli scarti tornano ai campi e l’acqua avanzata è immessa nuovamente nella natura attraverso un filtraggio naturale. Tutto dev’essere sostenibile e integrato in questo ciclo esclusivo così, i soci proprietari di Ramsbury, si
prendono cura della Terra di cui, dicono, tutti siamo ospiti e custodi. Il grano Horatio, che cresce nei migliori campi intorno alla distilleria, viene mietuto e macinato in giornata. Ramsbury sa tutto della materia prima: dove è cresciuto, quando è stato raccolto, controllano il pH del terreno e le ore di sole per ogni campo. Successivamente viene aggiunta l’acqua del fiume Kennet filtrata con il gesso. Il Master Distiller aggiunge il lievito e inizia la fermentazione del “mash” (come nella produzione del whisky che però usa il malto d’orzo), che poi sarà distillato per produrre un alcolato al 76% che a sua volta sarà diluito e poi riscaldato in un alambicco di rame tradizionale. Per realizzare una vodka Single Estate pura, l’alcol neutro (96,5% vol.) è ottenuto grazie a rettificazioni in colonne di rame da 43 piatti.
Con questa grande materia prima, mentre ho iniziato a fumare il Blend 1 di XXL, mi preparo il Moscow mule, è veramente semplice: versate la vodka, spremete mezzo lime e filtratene il succo direttamente nella mug. Aggiungete a questo punto i cubetti di ghiaccio. Versate poi a riempire la ginger beer. Guarnite il vostro Moscow Mule con una fettina di lime ed è subito pronto!
In bocca il nostro sigaro è costante, abbastanza complesso sia al naso dove predominano le note di legno, e i toni di cuoio e frutta secca, che al palato, dove una buona sapidità, fa da contraltare alle note dolci attraversate da una forza medio leggera. L’incontro fra i due è fresco e piacevole, le note speziate sono sicuramente dominanti, la pulizia data dal ginger e dal lime non è mai esasperata ma si mantiene in un buon equilibrio fra le note legnose del sigaro e quelle fresche e citriche del cocktail.
Per me molto piacevole, mi richiama la primavera ormai non così troppo lontana e la possibilità di degustarmi il mio sigaro sotto il sole.

by Terry Nesti

 

Uno Speciale ringranziamento a Terry Nesti

Special Thanks for Credit and Photo from

Cigar Club Association

WWW.ELPURO.ORG

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