L’armagnac, la più antica acquavite della Francia,è sempre stata apprezzata dall’amante del sigaro.
Meno prestigioso del cognac ma più conviviale,simbolizza la bella vita più che il lusso,è questa sua semplicità ne fà un gioioso compagno si serata.
L’armagnac deve aver raggiunto la sua maturità per poter lusingare un buon sigaro, troppo giovane,si mostrerà di una durezza intollerabile.
Di colore oro antico ostenta aromi di nocciola quando è ben stagionato e sprigiona un profumo molto particolare di panpepato,di prugne secche e di burro leggermente cotto.
La sua rotondità,la sua persistenza aromatica,il suo essere untuoso richaimano un avana carnoso.
Dopo un pasto a base di selvaggina,i ricchi sapori di un 8-9-8 di Partagas si uniranno bene con la bocca aromatizzata da un Clès de Ducs, Napoleon Millèsime 1962.
Per incoraggiare un Darroze 1985 dal gusto di liquirizia più vivo,si sceglierà un pezzo floreale come il
Tainos de la Gloria Cubana,un churchill elegante e spesso ingiustamente ignorato
Il territorio dell’Armagnac si divide in tre zone di produzione in base alle caratteristiche dei terreni:
Il Bas-Armagnac è considerata la migliore delle tre zone di produzione, in virtù del terreno sabbioso, povero di calcare e ricco di sedimenti marini. La micro-zona del Grand Bas-Armagnac corre a cavallo del confine tra i dipartimenti del Gers e delle Landes, ed è ritenuto produrre le acquaviti in assoluto più fini ed armoniche. L’area è intensamente coltivata a vite.